Gary Player
Buche 1 - 9
Gary Player
Il grande campione sudafricano ha sapientemente interpretato le sinuosità della Valtenesi. Ha voluto che i green fossero protetti da bunker tondi e talvolta profondi come crateri.
Questo è un percorso che saprà appassionare i golfisti più esperti e divertire i neofiti, in un paesaggio di rara bellezza naturale.
Buca 1
Dog leg sinistra-destra con spettacolare partenza dall’alto in un bosco di cedri secolari. Il tee shot va piazzato nella porzione piana del fairway, evitando i due bunker a cratere che si trovano nel lato interno della curvatura della buca. Il vasto green è protetto a destra da altri due bunker di piccolo raggio, ma insidiosi per la loro profondità.
Buca 2
Dog leg destra-sinistra, non è conveniente cercare di “tagliare” troppo la curva a causa del rischio di incappare nel fuori limite o nei bunker posizionati sulla sinistra. Il green è lungo, ma non troppo largo ed è opportuno evitare con il secondo colpo la fitta macchia arborea che lo delimita sul lato sinistro.
Buca 3
Un par 4 non particolarmente lungo, ma caratterizzato da profondi bunker sui due lati del fairway. Il colpo al green deve essere preciso come lunghezza, poiché il green è preceduto da un altro bunker dalla sponda ripida e seguito da una discesa boscosa.
Buca 4
Un par 5 dallo sviluppo pressoché rettilineo e di lunghezza notevole, con le insidie concentrate nell’ultima parte. Una volta superata la distanza ed evitati i bunker sapientemente posizionati, il giocatore dovrà effettuare il colpo al green con perizia, a causa dell’ostacolo d’acqua che lo difende sulla destra. I giocatori meno ambiziosi potranno piazzare la palla nel lato sinistro dell’avant-green, evitando così ogni rischio.
Buca 5
Il colpo di partenza di questo par 4 costeggia un ostacolo d’acqua che lambisce il lato destro del fairway. A sinistra della zona di atterraggio della palla si trova un bunker. Il secondo colpo è caratterizzato da un albero dalle ampie fronde a sinistra del green e da un bunker sulla sua destra. Degne di nota sono le pendenze di una buona porzione di questo green.
Buca 6
Un par 3 tutt’altro che banale, con il green posto su una penisola che si allunga sul lago. Il green, a più livelli, è difeso da due bunker posti sul suo lato destro.
Buca 7
E’ un par 4 che curva leggermente verso destra con la seconda parte in salita. Il tee shot deve evitare i bunker posti su entrambi i lati del fairway e, se possibile, va giocato leggermente a sinistra per avere una migliore visuale del green per il colpo successivo. Nel colpo al green va tenuto conto del dislivello da superare.
Buca 8
Magnifico par 5 nel quale traspare la maestria di Gary Player nell’interpretare i profili sinuosi del terreno. Il tee shot dovrebbe portare la palla in una posizione tale da poter superare l’angolo del dog leg che curva verso sinistra. Il secondo colpo deve essere direzionato accuratamente per evitare l’ostacolo d’acqua posto sulla destra. Meglio giocare la palla leggermente a sinistra, anche per contrastare la pendenza laterale del fairway. Il green è profondo, ma non troppo largo e spesso i giocatori utilizzano l’alta sponda posta a sinistra per far “carambolare” la palla in green.
Buca 9
Spettacolare par 3 in salita con vista del Palazzo Arzaga e della Chiesa di San Martino. La principale difficoltà del colpo di partenza è la valutazione del bastone corretto che consenta di evitare i piccoli bunker rotondi e profondi che difendono il green. Nel dubbio, è conveniente giocare più lunghi oppure a destra, ed “appoggiare” la palla sulla sponda che fa da cornice al green. Lo sviluppo del green è caratterizzato da più piani separati da gradini, talvolta piuttosto ripidi.
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